Nel 1960 il paese di Andalo fu al centro di uno dei più grandi cantieri della storia del mondo: la costruzione degli impianti e delle piste da sci.

Era il 6 maggio 1959 quando il Consiglio Comunale di Andalo deliberò la costruzione del primo impianto seggioviario di collegamento fra Andalo e la Cima Paganella. In quel periodo il paese era ancora votato all’economia tradizionale fatta di agricoltura, silvicoltura e artigianato, ma poteva già contare circa 1.100 posti letto suddivisi in alberghi, pensioni e case per ferie e su ulteriori 500 posti presso appartamenti privati ad uso esclusivo durante l’estate.

Come recita la delibera comunale “un’adeguata attrezzatura per gli sport e i divertimenti invernali” era la premessa  indispensabile per l’avvio di una stagione turistica più redditizia rispetto a quella estiva. Il Consiglio aveva l’obbligo di curare gli interessi generali della collettività e deliberò l’avvio di un’opera che avrebbe rappresentato “la base di un decisivo e notevole incremento delle attività turistiche” che costituivano il nuovo orizzonte economico dell’Altopiano della Paganella.

In questo atto ufficiale, formidabile per lungimiranza, chiarezza d’intenti e audacia economica, veniva stanziata la somma di 85.754.000 Lire per la realizzazione dell’impianto funiviario. L’opera sarebbe stata realizzata in due tronchi, sia per ragioni tecnico-costruttive, sia per motivi pratico-funzionali, con una stazione intermedia a mezza costa nei pressi della Malga di Terlaga.

Questa cifra, attualizzata al 2019 secondo i coefficienti ufficiali di conversione ISTAT, corrisponde a circa 1.200.000 euro attuali, un importo accettabile per un comune di oggi, ma assolutamente imponente per l’anno 1959. Basti pensare che nel dicembre dello stesso anno si approvava il Bilancio di previsione per l’anno successivo di una somma ben inferiore (63.270.000 Lire).

In quella stessa seduta veniva approvato il progetto preliminare e il piano di finanziamento dell’opera, secondo cui circa un terzo della spesa sarebbe stato finanziato attraverso la vendita del legname tagliato in Paganella per i tracciati delle piste.

Fu incaricato della progettazione esecutiva l’ingegnere Lello Prudenza di Torino per conto e a nome della società Fratelli Marchisio – Funivie, seggiovie – sciovie con sede nella stessa città.

I lavori edili e meccanici iniziarono nel 1960, esattamente 60 anni fa e furono affidati alla ditta Actis di Susa, specializzata nei lavori di realizzazione di impianti di sciovie e funivie. Nel tempo record di poco più di un anno l’opera era stata realizzata.

L’inaugurazione ebbe luogo il 22 luglio 1962 alla presenza di numerose autorità, tra cui il Ministro dei Lavori Pubblici onorevole Fiorentino Sullo.

Da allora l’economia turistica, in tutte le sue sfaccettature, si è andata affermando quale centro degli interessi della comunità di Andalo. Dalle prime timide piste degli anni ’60, il comprensorio sciistico si è evoluto sia nella tipologia sia nella capacità di portata oraria degli impianti di risalita, così come molteplici sono state le integrazioni delle piste da sci, diventando una delle maggiori mete sciistiche e turistiche del Trentino.

La decisione di allora si è rivelata in tutta la sua lungimiranza. Sostenuta dalla forza di volontà della popolazione e dalla creatività con cui si è operato a livello di sistema complessivo, ne è risultato il successo che oggi tutti riconoscono.