Presentati ufficialmente i principi che ispireranno la nuova narrazione di destinazione: un cambio di prospettiva radicale, anche di governance della comunicazione, con un efficace gioco di squadra di tutti i soggetti in campo.

Lo scorso 22 giugno, nella sala convegni di Molveno, si è dato ufficialmente il via al secondo pilastro portante della fase attuativa del “Dolomiti Paganella Future Lab” (denominata “Future Lab 2.0”): quello della nuova narrativa della destinazione Dolomiti Paganella

Un pilastro fondamentale, attraverso il quale, insieme agli altri progetti già realizzati ad oggi (“Green Team”, “New Generation Tourism Commission”, “Manuale delle buone pratiche”, “Dolomiti Paganella Calculator”) e quelli in fase di realizzazione (“Capacità di carico del lago di Molveno”, “Innovazione prodotto Family”, “Residenzialità per lavoratori e residenti) si sta dando concreta attuazione a quanto indicato e condiviso a livello di comunità nella “Carta dei Valori” del Dolomiti Paganella Future Lab.

I principi che guideranno la nuova narrativa di destinazione (frutto del lavoro del team composto dalla società di consulenza danese “Frame & Work”, guidata da Emil Spangenberg, e dagli esperti dell’Apt Dolomiti Paganella) sono stati illustrati agli operatori della destinazione, alla presenza di numerose autorità, tra le quali, l’assessore provinciale al turismo, Roberto Failoni.

Una presenza importante, la sua, a testimonianza dell’interesse e del sostegno della Provincia autonoma di Trento per il Future Lab, considerato da esperti, studiosi e addetti ai lavori uno dei progetti più innovativi di questi ultimi anni, riscuotendo un notevole interesse a livello nazionale e internazionale sui media e in diverse prestigiose realtà universitarie e di ricerca.  

Con l’aiuto del direttore dell’Apt Luca D’Angelo, che ha fatto anche da interprete, è stato lo stesso Emil Spangenberg ad illustrare la nuova comunicazione del futuro, partendo, prima di tutto, dalla “sorgente” che darà poi vita al corso d’acqua della nuova narrativa di destinazione: un patto di condivisione proposto a tutti e cioè che tutti dobbiamo considerarci ospiti delle nostre montagne (che non sono, quindi, un palcoscenico teatrale) e che tutti siamo ugualmente responsabili della vita che le abita.

Un patto di condivisione che nasce dalla “Carta dei Valori” (quindi dal forte contenuto valoriale) che deve “risuonare”, come un’eco, in ognuno di noi, ospiti compresi, richiedendo il proprio contributo fattivo, essenziale, prezioso.

Un patto, che comporta anche un cambio di prospettiva fondamentale, vale a dire, l’abbandono di una comunicazione mossa dai canonici principi di mercato-demografici, per spostarsi gradualmente verso una comunicazione ispirata dalla volontà di fare sentire i nostri ospiti parte della nostra comunità. In pratica, raggiungendo le persone che condividono e riflettono i nostri valori e incoraggiando a un comportamento più responsabile anche gli ospiti che già ci conoscono e ci visitano. 

Da una comunicazione che ha raccontato un prodotto, da oggi, si inizierà quindi a lavorare su una narrazione di valori, di storie, di persone. Un cambio di passo e di prospettiva “potente” che per essere attuato ha bisogno di seguire una linea guida, dei principi che, alla fine, portino alla definizione di un brand di destinazione che, attenzione, non rappresenta il logo di quest’ultima, ma l‘essenza di un luogo. 

Un’essenza che sarà frutto, in particolare, di cinque principi che governeranno il nuovo stile della narrazione e cioè che siamo tutti vicini e connessi; che occorre svelare il “dietro le quinte” delle storie di lavoro che rendono possibile la vacanza degli ospiti; che l’innovazione è la nostra tradizione più forte; che siamo tutti protagonisti di questa storia, con le persone al centro; che siamo più di sole montagne, rappresentando un luogo sempre bello da vivere, “senza stagioni”).  

Un luogo che dovrà risuonare in ognuno di noi e mirabilmente rappresentato dal nuovo brand “Dolomiti Paganella – Risuona con te”.

Un cambio di prospettiva e di stile radicale, dunque, al quale si affianca anche un altro altrettanto importante cambiamento, quello nella governance della narrazione. 

Da questo punto di vista durante la serata di presentazione di Molveno è stata data, infatti, particolare evidenza a chi farà che cosa, come e quando, partendo dal presupposto fondamentale che  questo progetto non è di Apt, ma un’iniziativa di destinazione, nella quale tutti i soggetti in campo (dalle strutture ricettive agli operatori del turismo, dai consorzi e società di sistema, alla stessa Apt) avranno un ruolo fondamentale, ben definito, giocando una partita corale, in modo a procedere in modo efficace e allineati verso l’obiettivo comune. Una delle parti forse più sfidanti del progetto che sarà affrontata a fine della stagione estiva e sulla quale il nostro blog vi terrà aggiornati.

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