Una delle 4 sfide che abbiamo lanciato con il Future Lab è quella della sostenibilità ambientale, racchiusa nel tema più ampio del turismo in equilibrio. Temi sostanziali per il nostro territorio, dove la salvaguardia del ricchissimo patrimonio ambientale è fondamentale.

Abbiamo già visto, negli articoli precedenti, come gli effetti del turismo possono diventare negativi, se il flusso di visitatori non è gestito nel modo giusto. I casi delle Isole Faroe, dei Paesi Bassi, di Jackson-Hole o dell’Isola di Palau ci confermano che qualcosa si può fare e ora più che mai è il momento per cogliere le sfide lanciate dal Future Lab e attivare iniziative a favore di un futuro sostenibile.

“È tempo di passare dalla riflessione all’azione e uscire allo scoperto per iniziare a perseguire la strada dell’equilibrio, abbandonando la pratica della saturazione turistica.”

Parole di Simone Elmi, guida alpina e Presidente dell’associazione sportiva Dolomiti Openche ha colto in pieno il messaggio.

Partendo dal presupposto che solo nel momento in cui il rapporto tra uomo e ambiente è equilibrato si può trarre soddisfazione e piacere dall’ esperienza outdoor, Simone con l’associazione Dolomiti Open, ha cercato, nel suo piccolo, di dare un senso alla tanto abusata parola “sostenibilità” con una visione ed un progetto unici ed innovativi: l’accesso equilibrato ad una parete di arrampicata ai piedi delle Dolomiti di Brenta, la Falesia Dimenticata.

Falesia, che, nel 2017, grazie ad un crowfunding organizzato proprio da Dolomiti Open, ha riaperto e permesso la fruizione libera e gratuita per tutti, trasformando un luogo abbandonato in un laboratorio sportivo e sociale d’avanguardia.

I climbers frequentatori della falesia conoscono bene il problema dell’affollamento che si verifica nei periodi di punta, quando si registra la presenza di 60 persone a fronte di 30 itinerari di salita disponibili, con annessi problemi di parcheggio.

Anche un luogo all’aperto affollato può creare inconvenienti ed è per questo che con la prenotazione si può creare un equilibrio fra persone e spazio sui tiri di corda.

Ma come funziona? Tramite una app è possibile verificare le presenze in falesia e comunicare l’intenzione di recarsi ad arrampicare, prenotando un biglietto virtuale gratuito: in questo modo si può evitare il sovraffollamento e garantire il distanziamento fisico, non soltanto in questa fase di emergenza Covid-19, ma utile soprattutto in prospettiva futura.

Questo esperimento si basa sulla reciproca fiducia e sul rispetto delle regole da parte di tutti e non vuole essere una limitazione, ma un’opportunità per creare un rapporto armonico fra ambiente e persone che potranno pianificare la propria giornata evitando situazioni di sovraffollamento. L’obiettivo, nel tempo, è di rendere sostenibile la fruizione del territorio e del nostro ricchissimo patrimonio ambientale.

PER APPROFONDIRE
Intervista Simone Elmi