La capacità di innovare è uno dei fattori determinanti per lo sviluppo del settore turistico ed alberghiero.

In una classificazione generale, ci sono nello specifico otto ambiti dove una struttura ricettiva può intervenire per una potenziale innovazionerisparmio energetico, gestione dell’acqua, riduzione dei rifiuti, uso di prodotti sostenibilialberghi informatizzatiriduzione degli sprechi alimentari, diffusione di una cultura della sostenibilità e promozione di attività e tour eco-sostenibili. Ed è proprio un accorgimento verso il risparmio energetico che manca nel nostro settore in Italia.

L’impatto ambientale del settore turistico, in particolare delle strutture ricettive, è in particolare dovuto a:

  • gli elevati consumi elettrici di una struttura alberghiera (circa 110 kWh/m2 all’anno);
  • l’eccessivo consumo di acqua;
  • le emissioni di anidride carbonica (secondo una recente analisi dell’UNWTO il turismo contribuisce al 5% delle emissioni mondiali di CO2);
  • l’estremo spreco di cibo (circa un terzo del cibo prodotto viene perso o sprecato).

COSA VUOL DIRE INNOVAZIONE IN AMBITO TURISTICO?

Quando parliamo di innovazione non parliamo solo di modernizzazione tecnologica, ma anche di sostenibilità ambientale e sociale, così come di nuove idee di business. Per quanto riguarda la sostenibilità, in Italia manca ancora tanta sensibilità. Sono solo 15 gli hotel italiani in possesso di una certificazione EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), a differenza dei 74 della Germania. Orientarsi verso la sostenibilità significa impegnarsi a soddisfare i bisogni dei turisti e delle popolazioni ospitantisenza però compromettere il patrimonio ambientale e culturale di una destinazione.

COME SI DIVENTA PIÙ SOSTENIBILI?

Per essere meglio comunicata verso l’esterno, la sostenibilità deve in primis iniziare dall’interno dell’azienda. È importante che vi sia coerenza tra lo spirito aziendale e come l’azienda stessa agisce, risultando così credibile nei confronti dei clienti.
Quindi, è necessario partire da un’azione di formazione interna per attuare il cosiddetto cambio di mentalità di tutto il personale su tutti i livelli, per poi sviluppare strategie in ottica di sostenibilità che siano direttamente condivise. A questo proposito My Green Butler può essere un valido supporto. Si tratta di un servizio che incoraggia gli utenti verso un cambiamento nel loro comportamento in termini di consumi, offrendo corsi di formazione su misura per staff e managers.

PERCHÉ INVESTIRE IN INNOVAZIONI SOSTENIBILI?

Sono gli stessi visitatori a chiedere, sempre di più, che il settore turistico diventi più sostenibile. Una recente analisi di Booking ha trovato che “agire ora e fare scelte sostenibili per preservare il pianeta per le generazioni future” è una priorità per il 72% dei viaggiatori. Dalla ricerca emerge anche che il 53% preferisce comprare prodotti locali piuttosto che souvenir prodotti in massa. Inoltre, un recente report dell’Osservatorio LifeGate (LINK) afferma che già il 28% degli italiani intervistati sceglie di alloggiare in strutture ricettive che rispettano il territorio.

Non stupisce quindi che siano già numerose le strutture ricettive che hanno messo la sostenibilità al centro della loro identità e offerta. A questo proposito possiamo prendere esempio da Lefay Resort sul Lago di Garda che riesce a compensare il 100% delle sue emissioni di CO2 e ottiene la maggior parte dell’energia che usa da fonti rinnovabili.

Ecco altri due esempi che possiamo tenere in considerazione:

– Un’antica malga in pietra trasformata in un agriturismo biologico circondato nei boschi della Lessina: Agriturismo Malga Riondera, completamente ristrutturata secondo i principi della bioedilizia.
– Uno speciale Biohotel in Austria: Biolandhaus Arche, classificato come uno dei 30 Ecobnb più belli.

È importante ricordare però che quando parliamo di sostenibilità, l’obiettivo non è solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche aumentare quello sociale. Con impatto sociale del turismo intendiamo “l’insieme degli effetti sulla comunità locale […] che deriva direttamente ed indirettamente dai rapporti tra la comunità stessa e la popolazione turistica” (Gubert e Pollini 2002 pagina 58).

In questo ambito, un aspetto sempre più esplorato è quello della connessione tra i turisti e i residenti di una destinazione. In questo settore, Accor sviluppa offerte volte proprio a creare momenti di socializzazione tra residenti e vacanzieri.
In questa stessa ottica si inseriscono le iniziative già intraprese sul nostro territorio, quali il progetto Top Experience e la campagna Ambassador. Un modo, questo, di connettere i visitatori all’ecosistema sociale della nostra destinazione, ossia in primis con gli albergatori e gli operatori turistici, ma soprattutto con i residenti: un tema caldo che stiamo affrontando anche con il Dolomiti Paganella Future Lab.

BIBLIOGRAFIA

De Carlo, M., Caso R. (2007) Turismo e sostenibilità – principi, strumenti, esperienze. Milano, Franco Angeli.

Di Vaio, G, Debellini P. (2019) Innovazione e hospitality: quali leve per la competitività del turismo in Italia?
Accessibile online: bit.ly/SostenibilitàeInnovazione

Gubert, R., Pollini G. (2002) Turismo, fluidità relazionale e appartenenza territoriale. Milano, Franco Angeli.