Una delle sfide principali del Dolomiti Paganella Future Lab è sicuramente quella di coinvolgere gran parte della popolazione del nostro Altopiano, dai principali stakeholders ai giovani, nella conversazione sul nostro futuro affinché il nostro territorio rimanga un posto attraente e stimolante anche e soprattutto per i suoi abitanti, oltre che per i suoi visitatori.

Uno dei 4 focus del Future Lab è quello sulle ‘Nuove Generazioni‘, che, come abbiamo già sottolineato, non dobbiamo guardare solamente come un nuovo target turistico, ma anche e soprattutto come segmento della popolazione locale che deve essere coinvolto e attratto a rimanere. L’ambizione è quella di non far subire passivamente ai giovani i cambiamenti in atto, ma renderli protagonisti e dare voce alle loro idee, cercando di creare una visione strategica condivisa di lungo termine della destinazione.

Un messaggio che la Professoressa di scienze e matematica, Rossella Del Franco, non ha di certo aspettato a proporre ai suoi ragazzi della 2° media di Andalo.

Un venerdì dello scorso anno scolastico, quando alle otto di mattina sono entrata nell’allora I A, una ragazza si è avvicinata alla cattedra con un cartello in mano e una domanda sulla bocca: “Posso appenderlo?” Era un manifesto sul clima ed era il primo venerdì del Friday for Future. Mi sono interrogata sul ruolo di noi adulti e sulla percezione che spesso abbiamo dei giovani e giovanissimi: da loro è partita l’idea di manifestare (e lo abbiamo fatto per le vie del paese), da loro è partita la richiesta di cambiamento, da loro è partita la domanda: “Cosa fanno i grandi per il nostro domani?”.

Non ha avuto quindi grosse difficoltà la Professoressa nel coinvolgere la sua classe a partecipare alla serata di presentazione del progetto Future Lab che si è tenuta ad Andalo lo scorso 29 ottobre.

Con molto entusiasmo e curiosità i ragazzi, insieme alla docente, hanno subito iniziato a lavorare ad un progetto sul tema dei Cambiamenti Climatici, durante l’ora settimanale di scienze del venerdì.

Gli studenti hanno iniziato ad analizzare i dati pubblicati dalla NOAA (Amministrazione nazionale oceanica ed atmosferica, agenzia federale statunitense che si interessa di oceanografia e meteorologia) sui cambiamenti climatici e conseguentemente economici a livello globale.

Analizzando questi dati, in particolare l’aumento delle temperature medie negli ultimi anni, lo scioglimento dei ghiacciai e dei poli e l’innalzamento del livello del mare, i ragazzi si sono chiesti: “E da noi cosa sta succedendo? É tutto vero?”, ci racconta l’insegnante.

Per rispondere a queste domande, il progetto è poi proseguito con un approfondimento dei dati a livello locale; con i dati statistici registrati sul sito di MeteoTrentino e dai dati estrapolati dagli annuari statistici della PAT, i ragazzi hanno tabulato le misure di temperatura, piovosità e nevosità registrati negli ultimi anni dalla stazione meteo Cima Paganella e ne hanno realizzato dei grafici evidenziando negli ultimi anni un aumento delle temperature, soprattutto quelle minime, e dei fenomeni estremi.

La Professoressa ci racconta che il processo che ha portato al prodotto finale del progetto ha toccato parecchio la sensibilità al tema dei cambiamenti climatici e ha dato modo ai ragazzi di mettere a confronto una dinamica globale con una locale, vicina a loro. Soprattutto è maturata la consapevolezza dell’appartenenza ad un luogo: il luogo in cui i ragazzi stanno crescendo e che li vedrà un domani essere i protagonisti nelle scelte dell’altopiano.

“Sono molto felice di aver potuto prendere parte a questo progetto: lo ritengo un’ottima occasione di riflessione, soprattutto per noi che di solito non siamo molto coinvolti nelle problematiche della vita quotidiana. D’altra parte, però, penso che sia necessario che ci facciamo un’idea di come sarà la nostra realtà tra qualche decennio: allora saremo noi gli imprenditori, i politici e i “grandi” e solo capendo fin da subito quali dovranno essere le nostre priorità potremo davvero fare qualcosa di buono per la nostra comunità.” Queste riflessioni di una ragazza che ha partecipato al progetto ci fanno capire ancora di più quanto sia importante coinvolgere le nuove generazioni nelle scelte future della nostra destinazione.

L’emergenza sanitaria in atto ha interrotto questo bellissimo progetto in corso: “L’idea era quella di proseguire il lavoro con una serie di modelli su come i giovani dell’Altopiano vedessero il loro futuro; purtroppo l’emergenza Covid-19 ha fatto sì che tutto mutasse e il distanziamento sociale ci ha messo di fronte a nuovi modi di relazione che non hanno consentito la prosecuzione del lavoro. Bisogna dire però che spesso non è la meta quella che conta, ma il percorso. Un viaggio è meritevole di essere affrontato perché nel tragitto si scoprono un sacco di aspetti e stimoli che attirano la nostra attenzione e ci fanno crescere.”

E noi siamo fiduciosi che durante questo viaggio, sempre più persone saliranno a bordo per immaginare, insieme, l’Altopiano del Futuro.